LUCA STACCIOLI Donner à voir
La II° edizione di questa borsa di studio vede l’artista Luca Staccioli cimentarsi con un nuovo corpo di lavori, sviluppati in collaborazione con CODE South Way e attraverso un periodo di studio al museo della Legione straniera di Aubagne, Marsiglia.
La pratica artistica di Luca Staccioli, basata sulla ricerca sperimentale e orientata alla processualità, include media differenti. Le sue opere esplorano archeologie del presente attraverso un metodo di stratificazione e combinazione di micro-storie, memorie sradicate, oggetti quotidiani e immagini nomadiche che prolificano nella dimensione globale-locale e negli apparati tecnologici.
Donner à voir, installata nella galleria al piano terra, prende avvio dalla storia di G. Staccioli che viene letta come metafora dell’individuo moderno e contemporaneo. Porta avanti un racconto sugli aspetti di una condizione limite tra appartenenza e disorientamento, indotta da sistemi sociali normativizzati e desoggettivanti, e caratterizzata dall’alienazione rispetto ai grandi processi storici.
“Alla fine degli anni Quaranta, G. Staccioli si trovava in prigione per un crimine sconosciuto. Staccioli commutò la pena arruolandosi nella Legione Straniera a Marsiglia: andò così a combattere in Indocina (1946-1954). Di lui non si sa più nulla”. – l’artista racconta – “Rimangono soltanto alcuni documenti ingialliti conservati in un archivio della Legione Straniera ad Aubagne, un certificato di morte, il cognome Staccioli – che mio padre ha ereditato, per cavilli burocratici, senza essere consanguineo del defunto (Staccioli è ora anche il mio cognome) –, un rullino fotografico che G. Staccioli spedì in Italia e che nessuno fino a oggi aveva sviluppato. Le immagini appaiono ormai completamente cancellate, il contenuto irriconoscibile”.
Di fronte a una immagine guasta e priva di un nome prende spazio la soggettività. Partendo da libri di storia e da documentazione informatica, museale e archivistica, Donner à voir ripensa i meccanismi di creazione arbitraria degli immaginari identitari che, legati alla famiglia, si coagulano in categorie e gerarchie coercitive.
Nella mostra, attraverso il reenactment, il disegno, l’assemblage, il ricamo, la malleabilità del didò, la Storia diventa un diorama domestico conturbante, inaspettato, fratturato e ricomposto. La tensione del ricordare, sul confine tra memoria e non vissuto, forma un’altra immagine della violenza, del fallimento delle istituzioni, della ricerca dell’identità. L’immaginazione appare indispensabile per la sopravvivenza collettiva.
Luca Staccioli (Imperia, 1988). Artista visivo e ricercatore, ha studiato musica, filosofia, pittura e infine arti visive e studi curatoriali presso la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Tra le sue mostre: 2018 – The other other, familiar other, a cura di Bite the saurus, Roit Studio, Palazzo Marigliano, Napoli; 2017 – Studio Visit a cura di Pietro Gaglianò, Museo Masaccio-Giovanni Mannozzi, San Giovanni Valdarno; The Great Learning, a cura di Marco Scotini, Palazzo della Triennale, Milano; 2016 – NESXT, Kalki Club, Current project, Q35, Torino; 2016 – Accomplices Plot III: The Great Bubble of Important Nothings, Hole of Fame, Projektraum, Dresda, Germania. Ha partecipato a varie residenze, workshop e premi tra cui: 2018 – Workshop con Stefano Arienti, Virgilio Sieni e Mariangela Gualtieri, Scuola Palazzo Te, Mantova; 2016 – Salzamt International Residency Program, Atelierhaus, Linz, Austria; 2014 – workshop Memory in Pocket, con Luca Vitone, Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova; 2017 – secondo premio, Talent Video Awards, Careof, FIDMarseille, Mibact.
Immagini della mostra Donner à voir di Luca Staccioli
Foto: Luca Staccioli