LEONARDO PELLICANÒ Shedding all the dead wood
Con questa nuova mostra la Fondazione prosegue il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci, con l’obiettivo di porsi quale luogo di incontro e valorizzazione della scena dell’arte giovanile nazionale e internazionale a Milano. Quello proposto da Pellicanò è un viaggio nell’alterità, un viaggio dove la dimensione intima si fonde con l’esplorazione di luoghi archetipici: nelle opere esposte all’interno della galleria al piano terra della Fondazione Adolfo Pini, l’artista si manifesta come un cacciatore che si aggira all’interno di territori sconosciuti, che appaiono ora rassicuranti come un giardino dell’Eden pieno di risorse, ora come un buio sottobosco in cui ci si smarrisce.
Shedding all the dead wood è un percorso che si snoda in un territorio metaforico, dove gli scenari onirici e narrativi rappresentati nei dipinti alludono a luoghi e spazi altri, con la sottostante idea di un paesaggio naturale non intaccato dalla civiltà. L’opera è attraversata dalla presenza dell’artista, centro focale della visione e soggetto nomade all’interno del mondo da lui generato. Dai dipinti di Pellicanò emerge l’atmosfera triviale dei quadri raffiguranti scene di caccia, investite di una propria intima e specifica carica emotiva. È una grande messa in scena che agisce come metafora del processo stesso della creazione artistica. “Quello che si attua tramite l’entrata in questo territorio inesplorato è quasi un rito iniziatico, la messa in atto delle fasi strutturali dell’individuazione; lo smarrimento, il vagabondaggio, la ricerca, l’incontro, l’azione eroica, il ritorno a casa”, afferma l’artista.
Osservando i lavori di Pellicanò, si percepisce un continuo contrasto tra un dramma sottostante e un atteggiamento ironico, beffardo e celebrativo, si avverte una lieta amarezza in questa giocosità, dove l’ideale romantico è spesso ridicolizzato. Nel dipinto Sunrise/Sunset ad esempio, un levriero, nobile cane da caccia, rivestito da un’armatura dorata, salta speranzoso verso l’orizzonte. Nella superficie del legno sottostante, emerge un ammasso informe di corpi animali, un presagio di una possibile catastrofe. Pellicanò utilizza il medium pittorico con serietà e distacco, mettendolo continuamente in discussione con sperimentazioni tramite la pratica del collage, dello spray e l’utilizzo di materiali di recupero. Ad esempio, Il dipinto My mother won’t stop smoking si presenta come una effigie della madre, un ritratto generato da un’immagine assente. Presentato tramite un display rudimentale, esso richiama l’idea di uno scenario naturalistico. Le fantasie dei luoghi evocati sono infatti presenti nel materiale stesso delle opere, che si aprono nello spazio in un intreccio di silenziose intese.
Leonardo Pellicanò, nato nel 1994, sta terminando i suoi studi alla NABA di Milano. Al momento lavora con la Boccanera Gallery di Trento, con cui ha realizzato la sua prima personale nella Project Room. Ha partecipato a diverse mostre collettive con fondazioni, come il Careof, la Fondazione Paolina Brugnatelli, e la Fondazione Pini di Milano. Leonardo Pellicanò affianca, ormai da 2 anni, l’artista Adrian Paci come assistente nel corso di Pittura e Arti Visive in NABA. Vive tra Milano e Bruxelles, dove è entrato nel team della giovane galleria Putsch Gallery, con cui curerà una mostra a maggio. Mostre collettive: “Era Pacifica Pare” Careof – Fabbrica del Vapore Milano 2016; “Cheating Entropy” Ex Pellicceria (Fondazione Paolina Brugnatelli) in collaborazione con Studi Festival, Milano 2017; “X”Boccanera Gallery, Trento 2017“My body can’t hold your gaze”, Fondazione Pini, Milano 2017; “Bridges” Boccanera Temporary Space, Milano 2017. Personali: “Praise to failure, and all that hasn’t been”, Boccanera Gallery’s Project Room, Trento 2017.
Ritratto e immagini della mostra Shedding all the dead wood di Leonardo Pellicanò
Foto: Agnese Smaldone