Il quadrato è il simbolo geometrico che esprime l’orientamento dell’uomo nello spazio e nel mondo in cui vive. L’uomo da sempre vuole orizzontarsi in un mondo caotico avvalendosi di direzioni e coordinate, definendo confini e stabilendo ogni attimo della sua esistenza.

Semplifica ciò che non può comprendere attraverso la quadratura, che comporta il principio d’ordine innato nell’uomo che in un sistema dualistico si contrappone al cerchio, rappresentante delle potenze celesti, simboleggiando l’ambizione di ricondurre l’elemento terrestre a quello celeste stabilendo il ‘come’ e il ‘dove’ ci si trova. FOUR, un numero che in ogni epoca e società ha avuto un valore escatologico e mistico importante come ad esempio i quattro fiumi del paradiso o le quattro porte della resistenza imperiale in Cina, un numero che rappresenta la solidità, il nostro fare-agire sulla terra.

L’uomo disegna il mondo, lo modifica lasciando tracce-segni del proprio passaggio, cercando di restare per sempre eterno in questa vita e essere ricordato in quelle future.L’individuo agisce in questo modo non possedendo territori, li crea, li distrugge, li modifica, per adattarsi e di-segnare l’ambiente, muovendosi con l’ausilio dei punti cardinali e utilizzando gli elementi naturali.

Quattro artisti: Federico Arani, Vincenzo Badiglio, Francesco de Bernardi e Jacopo Martinotti, analizzano la centralità dell’uomo, la sua imposizione sulla natura e la sua traccia lasciata sulla terra attraverso le proprie azioni, partendo proprio da questo simbolo e dalle meditazioni filosofiche che ne convergono ne scaturisce una nuova indagine artistica.