MONUMENTI IMPERMANENTI Conversazione con Stefano Romano e Lisa Parola
Stefano Romano, attraverso i suoi lavori, suggerisce l’idea che il monumento possa perdere la propria assertività e da Stabile e autorevole, come normalmente viene percepito, appare diventare precario – impermanente – acquistando al contempo in termini di umanità. Nei lavori esposti in mostra Stefano Romano parla di confini, convivenza, accoglienza, tragedia e fallimento. Mette in discussione la rigidità di modi e concetti per lasciare spazio a una nuova percezione di ciò che ci circonda e contribuire così all’emergere di nuovi modi di vedere le cose
L’artista dialogherà con Lisa Parola, che sul tema del monumento riflette da anni. Lisa Parola evidenzia due diversi orientamenti di ricerca possibili attraverso i quali l’arte ha scelto interrogare le differenti narrazioni del corso del XX secolo. Il primo orientamento prevede una rivitalizzazione ovvero un nuovo movimento rispetto al susseguirsi intricato di fatti, momenti e situazioni che accompagnano la fine del Novecento. Il secondo è rivolto alla reminiscenza, intesa quale atto di consapevolezza, che il filosofo Paolo Rossi definisce come l’atto del cercare nel passato di riafferrare un pezzo di storia che è scomparso, perché ogni monumento è il risultato di un fragile equilibrio tra storia e immaginario.
“È nel difficile passaggio tra XX e XXI secolo – dove convivono le tensioni tra una storia lineare e una storia in tempo reale, caratterizzata da una pluralità di voci e da un accumulo di date e dati – che il monumento torna ad avere voce e visibilità” afferma Lisa Parola.
Lisa Parola è laureata in storia dell’arte moderna all’Università di Torino. È co-autrice di varie pubblicazioni e ricerche, in particolare in tema di politiche culturali, sistema dell’arte e territorio. Nel 2013 è stata nominata mediatrice culturale per la candidatura di Matera a Città capitale europea della Cultura. Dal 2007 al 2014 ha insegnato nel Master in Management, marketing e multimedialità per i beni e le attività culturali del Corep di Torino. Fino al 2010 è stata collaboratrice del quotidiano “La Stampa” in qualità di giornalista di arte contemporanea. È socia fondatrice di a.titolo. Dal 2016 al 2019 è stata curatrice del programma culturale per Fondazione Sardi per l’Arte di Torino e ha collaborato con artisti come Fatma Bucak, Giuseppe Gabellone, Jorge Macchi e importanti istituzioni come l’Università degli Studi di Torino e spazi indipendenti come il progetto Quartz. Attualmente collabora con la Fondazione Merz e l’Università degli Studi di Torino.
Immagini dell’incontro collaterale della mostra Monumenti impermanenti di Stefano Romano
Foto: Greta Campiglio