XXIV Biennale di Venezia, catalogo, 1948
Prima delle cinque biennali della gestione Pallucchini, la XXIV Biennale fu anche la prima ad essere allestita dopo la pausa imposta dalla seconda guerra mondiale, motivo per il quale parteciparono soltanto 14 nazioni.
“Era doveroso che questa prima Biennale del dopoguerra rivolgesse l’invito a grandi artisti che hanno difeso, in tristi momenti, la libertà della cultura occidentale europea”, scrisse il segretario nella prefazione al catalogo. E in effetti i due fatti di maggior richiamo furono la retrospettiva presentata da Guttuso su Pablo Picasso, alla sua prima apparizione alla Biennale, all’età di 67 anni, e l’arrivo di 136 opere di 73 artisti della collezione Peggy Guggenheim presentate da Giulio Carlo Argan. La Francia portò Braque e Chagall, mentre l’Austria presentò Egon Schiele, Fritz Wotruba e Oskar Kokoschka. La Gran Bretagna portò Turner e la scultura di Henry Moore, il Belgio Ensor e Permeke. La grande mostra degli impressionisti presentò opere di Monet, Sisley, Paul Cézanne, Degas, Gauguin e Van Gogh. Altre importanti presenze furono quelle di Max Ernst, Salvador Dalí, Kandinsky, Klee, Mirò e Mondrian. Infine, la Commissione deliberò di organizzare anche alcune retrospettive dedicate alla pittura metafisica tra il 1910 e il 1920.