IL GIARDINO DI STORIE MILANESI MuseoCity 2019
La Fondazione Adolfo Pini partecipa a MuseoCity 2019 con Il Giardino di Storie Milanesi, un progetto speciale, a cura di Rosanna Pavoni. Un omaggio al tema della natura e al suo rapporto con l’uomo, un grande giardino che si allarga nella città, delimitato da un confine immaginario che unisce i 16 luoghi in cui hanno sede le case museo, gli atelier di artisti e gli studi di designer e architetti parte di Storie Milanesi (www.storiemilanesi.org).
Venerdì 1 marzo 2019
Sabato 2 marzo 2019
In occasione di MuseoCity i personaggi di Storie Milanesi sono stati idealmente invitati a scegliere un fiore o una pianta che possa rappresentarli. Margherite, fucsie, rose, papaveri, peonie, girasoli, e altre piante, fioriscono in questo giardino immaginario, disegnato per l’occasione da Julia Binfield che crea un nuovo fil rouge fra i luoghi e i volti del progetto della Fondazione Adolfo Pini. Prende vita così una Milano fiorita in cui fiori e piante sono intimamente legati ai personaggi e alle loro case, collezioni, atelier.
“Nel Giardino di Storie Milanesi i fiori sono reinterpretati con la creatività e la cultura degli artisti e dei designer, raccolti con la passione dei collezionisti, conosciuti e amati con animo da botanico. Percorrendo questo giardino si attraversa una Milano inedita, si incontrano lampade, poltrone, sculture, dipinti, oreficerie, porcellane, conoscenze: ciò che lega questi patrimoni è l’omaggio ai fiori e alla natura. Una spiga di grano per Manzoni, una betulla per Magistretti, una peonia per Bongiovanni Radice, e così via a comporre un bouquet raro e prezioso” afferma Rosanna Pavoni.
Durante il primo weekend di marzo il pubblico dei visitatori potrà quindi recarsi nei sedici luoghi che fanno parte del circuito alla scoperta del fiore o della pianta simbolo di ogni protagonista di Storie Milanesi. Ad ogni tappa ci saranno ad aspettarlo, le cartoline disegnate da Julia Binfield, ciascuna con un diverso elemento della natura.
Sedici fiori per altrettanti luoghi: la peonia per la Fondazione Adolfo Pini, fiore raffigurato su due porcellane appartenenti alla collezione d’arte di Renzo Bongiovanni Radice; il geranio per Villa Necchi Campiglio, perché presente nel dipinto Burano dalla finestra del mio studio realizzato nel 1923 da Pio Semeghini ed esposto nella sala d’ingresso della Villa; la rosellina selvatica, scelta dal Museo Poldi Pezzoli visto che è raffigurata sul mantello della Madonna col Bambino dipinta da Giovanni Antonio Boltraffio e acquistata da Giangiacomo Poldi Pezzoli dalla collezione dei duchi Litta; e così via, con fiori legati non solo a oggetti presenti nelle varie collezioni, ma anche riconducibili alla vita privata dei protagonisti di Storie Milanesi. Ad esempio, per lo Spazio Tadini, il papavero, simbolo dell’amore dell’artista per la moglie Antonia.