GIOVANNI DE LAZZARI Giorni Segreti
Il progetto site-specific intende mettere a confronto i diversi nuclei intorno a cui si sviluppa la ricerca dell’artista. Accanto a disegni, collage, opere pittoriche e scultoree, sono esposti una selezione di taccuini, attraverso i quali è possibile ricostruire le diverse tappe del lavoro di Giovanni de Lazzari, fin dalla sua genesi. Frutto di un’indagine meticolosa, le opere sono state create dall’artista durante una lunga meditazione solitaria, come evocato dal titolo stesso.
Le opere in mostra, realizzate da Giovanni De Lazzari a partire dal 2008, seguono il filo conduttore della relazione con la natura, che origina da un processo di osservazione profondo e prolungato. Attraverso il tratto della matita, lo strumento più assiduamente utilizzato dall’artista, immagini e testi prendono forma come miniature nelle pagine dei taccuini che De Lazzari realizza in una pratica quotidiana, fino ad arrivare alla scala architettonica nel wall-drawing realizzato per la mostra.
Gli elementi vegetali e animali, ricorrenti nei lavori esposti, stabiliscono un dialogo inedito con le decorazioni e gli arredi della casa-studio, oltre che con i dipinti del pittore Renzo Bongiovanni Radice. È il caso del trittico di disegni Abbracci (2013), in cui l’intreccio tra due serpenti crea un’immagine potente sospesa tra amore e morte.
Fulcro della poetica dell’artista è una riflessione sul significato delle immagini, che egli riporta alla radice etimologica del termine. “Pensando alla zoologia mi piace paragonare lo sviluppo delle immagini a quello di alcuni insetti, per i quali lo stadio conclusivo della loro metamorfosi è definito imago”, afferma Giovanni De Lazzari.
GIORNI SEGRETI apre a diverse questioni care all’artista, a partire dal senso stesso che la produzione di immagini assume in un’epoca che ne è ormai satura e che vede il loro uso spesso strumentale alla ‘costruzione’ di realtà e alla propaganda. Alla necessità di stabilire una relazione con la natura che vada oltre le logiche estrattive, nell’ottica di un cambiamento di prospettiva che relativizzi drasticamente la posizione dell’essere umano nel mondo. Dal vivere in un mondo di oggetti da manipolare, all’entrare in relazione con un mondo di soggetti.
La tensione prodotta dei lavori di Giovanni De Lazzari sottende ogni sua opera, scaturita dalla sedimentazione di sguardi e di immagini derivanti da momenti vissuti nel presente o che riemergono dalla memoria, così come dall’archivio personale dell’artista, che elude da ordini valoriali estetici precostituiti. L’accostamento, il montaggio e la creazione di relazioni inedite tra pieni e vuoti, tra centro e periferia, porta a riconsiderare i soggetti, in un atto di costante cura per le immagini attraverso le tecniche tradizionali del disegno e della pittura a olio. L’infinitesimamente piccolo assume quindi una nuova importanza, in un’accensione di sguardi e di pensiero che dà finalmente importanza al margine.
Giovanni De Lazzari (Lecco, 1977) ha studiato all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Nel 2008 ha preso parte al XIV Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como (visiting professor Yona Friedman). Insegna Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo e Pittura I alla NABA di Milano. Le sue principali mostre collettive e personali sono: Grafèin, Scrivere il Segno. Complesso Museale Palazzo Ducale Mantova, La Galleria Arte Contemporanea, Palazzo del Capitano (a cura di/curated by Peter Assmann, Renata Casarin, Fabiola Naldi) 2018. Rapporti di Forza (a Ester) Ars, Bergamo (a cura di / curate by Luciano Passoni) 2017.Giorni Segreti, Syson Gallery, Nottingham (a cura di Sveva D’Antonio) 2015. Memorandum, Art House, Scutari, 2015. Il Sosia. Artisti e Collezioni private, Galleria Civica, Trento, 2015. La Gioia, Maison Particulière, Brussels, 2014. Imago, Galleria Laveronica, Modica, 2014. Krobylos un Groviglio di Segni. Da Parmigianino a William Kentridge, FAR e Museo della Città / Sala delle Teche, Rimini (a cura di Alessandra Bigi Iotti, Marinella Paderni, Massimo Pulini, Giulio Zavatta) 2013. Ogni Cosa a Suo Tempo, cap. VI, atto II, BACO, Palazzo della Misericordia, Bergamo (a cura di Stefano Raimondi e Mauro Zanchi) 2013. Visioni, la Fortezza Plurale dell’Arte, Fortezza di Civitella del Tronto (a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini) 2012. Giovanni De Lazzari, Drawings, Paintings and Sculptures, Mestna Galerija Nova Gorica, 2011. Lontano da Qui, Laveronicartecontemporanea, Modica, 2011. Memorandum, Carpe Diem Arte e Pesquisa, Lisbona, 2010. Certo Sentimento, Cripta 747; TAC, Torino (a cura di Frank Bohem) 2010. Happy Bithday, Peep-Hole, Milano, 2010. Details, Laveronicartecontemporanea, Modica (a cura di Roberto Pinto) 2009. Edi Hila-Giovanni De Lazzari, Galleria Francesca Kaufmann, Milano (a cura di Adrian Paci) 2005. Thin Line, Viafarini, Milano (a cura di Milovan Farronato) 2005. Chosen Places, Onufri Prize, National Gallery of Art, Tirana (a cura di Erzen Shkololli) 2004. The VI Yugoslav Biennial of Young Artists, Centre for Contemporary Arts, Vrsac and Belgrade (a cura di Sinisa Mitrovic, Ana Nikitovic, Jelena Vesic) 2004.
Ritratto e immagini della mostra Giorni Segreti di Giovanni De Lazzari
Foto: Andrea Rossetti